Le recenti scoperte biomediche hanno aperto la frontiera per l’impiego delle cellule staminali mesenchimali anche in ortopedia.
Per cosa sono efficaci? Quale utilizzo ne fa il medico? E quali aspettative dare al paziente?
Risponde il Dr. Federico Trentani,, ortopedico.
L’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali rientra nell’ambito della medicina rigenerativa, ovvero in quella branca medico-chirurgica che si pone l’ambizioso ma ormai possibile obiettivo di stimolare la rigenerazione di tessuti.
Questo avviene tramite l’utilizzo di cellule, fattori di crescita e altri elementi presenti nel sangue, nel grasso, nel midollo osseo e nelle ossa di ogni persona.
Perché si parla così tanto di cellule staminali?
Le cellule staminali mesenchimali sono cellule primitive che hanno la capacità di auto rigenerarsi e assumere funzioni specifiche a seconda della zona del corpo in cui vengono utilizzate.
Nel nostro ambito, quello dell’ortopedia, queste cellule vengono utilizzate per stimolare la rigenerazione dei tessuti cartilaginei ed ossei danneggiati dall’artrosi.
Grazie ad un processo rapido e non invasivo, le cellule mesenchimali vengono prelevate dal tessuto adiposo, cioè dal grasso addominale, o dal midollo osseo del paziente. Queste cellule vengono poi unite ad altri elementi presenti nel grasso, con un elevatissimo potere antinfiammatorio.
Compiuto questo passaggio, vengono infiltrate nell’articolazione danneggiata, scongiurando il ricorso all’intervento di protesi, invece molto invasivo.
L’intero processo ha una durata di circa 30 minuti, ed al paziente viene effettuata solamente una lieve anestesia locale. Molto importante da sottolineare, dato che al centro dell’attenzione c’è sempre l’utilizzo di tessuto autologo, ovvero provenienti dallo stesso individuo, non si riscontrano effetti avversi.
E il periodo che segue l’intervento come si svolge?
Il decorso post-intervento è solitamente molto rapido ed indolore. Il paziente viene mandato a casa dopo un paio di ore di osservazione precauzionale e può immediatamente camminare e svolgere le proprie normali attività quotidiane, ovviamente evitando carichi particolarmente intensi.
Questo trattamento a chi è consigliato?
L’efficacia del trattamento dipende in gran parte dalla lesione iniziale. Con un grado di artrosi ancora non grave, si ottiene un risultato estremamente soddisfacente, con il paziente che torna a poter praticare la propria attività sportiva e comunque la propria vita normale senza dolore per diversi anni.
Con un grado di artrosi più importante, l’intervento può venire sconsigliato o ha effetti più sul dolore che sulla funzionalità.